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mercoledì 11 dicembre 2013

Persimmon steamed pudding con Eggnog


Dopo il "Pain d'epice" di  Pasqualinail “Cozonac” di  Maria e il “Roscón de Reyes” di Teresa, oggi Sara vi propone la “Fruit cake” ed io il “Persimmon steamed pudding" servito con Eggnog.

Devo essere sincera, non conoscevo questo dolce, non ne avevo mai nemmeno sentito parlare.
E dire che i cachi mi sono sempre piaciuti. 
Ne avevamo una pianta in giardino, quando ero piccola.
Quell'albero era l'unico guizzo di colore nel grigio e nebbioso paesaggio dell'inverno padano. 
Da adolescente preparavo la marmellata, con quei frutti morbidi, dolci e succosi. 

Quando la nostra Rossana - avete presente un'enciclopedia umana aggiornatissima della cucina internazionale, definita non-umana per i capolavori che è capace di creare, e oltre tutto texana d'adozione? - mi ha parlato di questo dolce tradizionale, è stato amore a prima vista!

Sapete quanto io ami i dolci tradizionali, quelli che sanno di casa, come le torte di mela o di zucca, e il pudding di cachi è proprio uno di questi!

E' un dolce tipico dell’Indiana, ma anche di Kentucky, Illinois, North Carolina: del cosiddetto midwest degli Stati Uniti.
Ogni famiglia conserva la sua versione, tramandata di generazione in generazione: non c'è Natale o festa del Ringraziamento senza profumo del budino di cachi. 
Del resto queste belle sfere arancioni maturano proprio in questo periodo!
La varietà utilizzata è solitamente il Diospyros virgianiana, il cachi selvatico comune americano.

Il termine inglesizzato "Persimmon"  deriva dal dialetto Algonquin, e significa frutta secca: i nutrienti cachi, essiccati, erano per i nativi una preziosa fonte di cibo per l'inverno, ma anche ingrediente per pane e zuppe. 

Io ho utilizzato la varietà Diospyros kaki, di origini asiatiche, il cachi morbido, commestibile solo quando è perfettamente maturo, che si trova comunemente in Italia e che è più simile al quello americano.

Se i cachi vi piacciono, provatelo. Ha un sapore unico, e la sua consistenza è quella di una torta umida, che si scioglie in bocca, speziata ma dall'intenso sapore di frutta.

Dopo una lunga ricerca ho deciso di affidarmi in particolare a due ricette
che trovate in originale qui e qui

Ho cotto il mio pudding di cachi a bagnomaria ma in forno, coprendo il recipiente in pirex che lo conteneva, in modo da creare una cottura che si avvicinasse il più possibile a quella a vapore classica dei pudding antichi.

Ho scoperto da poco una bevanda tradizionale tipica dell'est degli Stati Uniti, che si prepara per le festività natalizie: l'Eggnog.
Sembra un lontano parente del nostro zabaione, probabilmente una rielaborazione di una bevanda medioevale europea, portata in America dai coloni inglesi. 
Nel nuovo paese si aggiunse il rum, che veniva dai caraibi, più economico rispetto ad altri liquori o vini provenienti dall'Inghilterra. 
Insieme a latte e uova, che non scarseggiavano, questa versione divenne rapidamente una bevanda popolare per le persone di tutte le classi.

L'ho utilizzato senza aggiungere altro, come salsa di accompagnamento al pudding, visto che è risultato della giusta densità.
Ma quanto è buono anche bevuto da solo!!!



Persimmon steamed pudding con eggnog




Ingredienti per 10 persone:

2 cucchiai di burro morbido (per imburrare lo stampo)
2 cucchiai di zucchero (per lo stampo)
Uno stampo da budino (il mio era in pirex, da qualche parte ho letto che era il materiale più adatto)

450 grammi di polpa di cachi  (sono circa 2 cachi grandi, senza pelle)
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
1 cucchiaino di lievito in polvere
180 grammi di zucchero 
50 grammi di burro morbido
240 grammi di farina
110 grammi di brandy
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di cannella
1 punta di cucchiaino di noce moscata grattugiata
1 punta di cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
140 grammi di latte intero
1 uovo grande, o 2 piccoli
4 noci tritate grossolanamente (facoltativo)
una piccola manciata di uvetta secca (facoltativo)

Preriscaldare il forno a 180°C e inserire una teglia con acqua per la cottura a bagnomaria, che arrivi a poco più di metà dello stampo del budino. 
Imburrare lo stampo e spolverarvi lo zucchero in modo che si attacchi bene alle pareti.
Unire bicarbonato di sodio e zucchero alla polpa di cachi (passata al mixer) e mettere da parte. 
Setacciare la farina, il lievito, il sale e le spezie. 
Aggiungere al composto di cachi tutto in una volta e mescolare fino a quando la farina è quasi completamente incorporata.
Sbattere insieme il latte, l'uovo e il burro e aggiungere al composto di cachi e farina, insieme a noci e uvetta. 
Versare nella teglia e mettere in forno.
Cuocere per circa 1 ora (a me è servito un quarto d'ora in più) coperto con un foglio di alluminio, fino a quando non si presenta compatto, ma ancora molto umido.
Lasciare riposare a temperatura ambiente per 30 minuti prima di servire, ma è più buono se lo gustate qualche giorno dopo, dopo averlo conservato in frigorifero, ben avvolto nella pellicola per non farlo seccare. 
In ogni caso servitelo caldo, se volete accompagnandolo con:

EGGNOG AL RUM (per 6-8 porzioni) 
da questa ricetta e altre


1 litro di latte intero
500 grammi di panna fresca 
100 grammi di  rum scuro
1 cucchiaio di miele 
1 cucchiaino noce moscata in polvere
1/2 cucchiaino di cannella


Unire tutti questi ingredienti in una pentola e cuocere per circa 5 minuti, mescolando continuamente.
Alzare il fuoco, continuando a mescolare fino a quando il latte comincia a bollire dolcemente, poi togliere dal fuoco e mettere da parte. 


6 tuorli d'uovo 
50 grammi di zucchero semolato
1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia 


Sbattere i tuorli con lo zucchero e la vaniglia con uno sbattitore elettrico fino a quando i tuorli sono ben montati. 
Aggiungere a poco a poco la miscela di latte ai tuorli e mescolare fino a quando sarà tutto incorporato. 
E 'importante fare questo passaggio lentamente.
Una volta amalgamato bene il composto, mettere la ciotola in frigorifero a raffreddare per almeno un'ora prima di servire (si può bere sia caldo che freddo), spolverizzando l'eggnog con un pizzico di noce moscata. 


Se invece preferite gustarvi il pudding con un ottimo vino, eccovi l'abbinamento proposto dall'esperto, Luciano Pignataro:


"Abbinamento molto impegnativo: potrebbe andare un Torcolato di Maculan, grandissimo vino dolce veneto, al tempo stesso elegante e potente, 
con buon corpo e lungo".


Non perdetevi oggi  il post di Sara, che propone un dolce tipico del  Regno Unito :

“Fruit cake” 















Vi ricordo inoltre che la nostra staffetta continua domani, con 


Antonia , che ci porta in Austria/Germania/Francia:

“Kougloph con salsa all'arancia“ 








e Assunta, con la quale andremo in Scandinavia: 

“Julekage” 












e infine venerdì, per chiudere in bellezza questa nostra staffetta, con il 
“Turrón de coco” cubano di  Maria Grazia








e dalla Russia “Pryaniki” e “Kozuli” di  Rossana








Quota eRussia: “Pryaniki” e “Kozuli” di  Rossana



martedì 3 dicembre 2013

La staffetta natalizia di Compagni di Blogger: "Dolci dal mondo"


Non mi sembra vero che sia già passato un anno dalla staffetta dello scorso Natale!

Eccoci di nuovo a proporvi nuove idee per il Natale che si avvicina, ma non vi anticipo niente, ci pensa Sara ad illustrarvi la nuova staffetta di CdB:

Tra qualche giorno è Natale. 

Quest’anno abbiamo voluto ricordare questa festività in maniera un po’ diversa, allontanandoci da casa nostra, per offrire un quadro – sebbene tutt’altro che esaustivo - di alcuni tra i dolci tradizionali natalizi più popolari nel resto del mondo.

Ovviamente abbiamo guardato a nazioni di tradizione cristiana – anche se non necessariamente cattolica – per tracciare un ideale fil rouge che potesse unire 
paesi culturalmente anche molto diversi tra loro.

Ci piaceva l’idea di mostrare un altro volto del Natale, forse anche solo per dimostrare come il desiderio di festa, intimità e unione sia universale e radicato anche in chi – come molti di noi – dà a questa festività un diverso 
ma personalissimo e altrettanto profondo significato.

Noi “compagne” di blogger vogliamo augurarvi un dolcissimo Natale, 
come, dove e con chi decidiate di festeggiarlo.


La prossima settimana, dal 9 al 13 dicembre vi proporremo una staffetta dedicata ai dolci di Natale nel mondo, ognuno abbinato ad un vino dal nostro Luciano Pignataro

Vi aspettiamo!


Calendario:

9 Dicembre


Francia: Il "Pain d'epice" di  Pasqualina 



10 Dicembre

Romania: il Cozonac” di  Maria



Spagna:  il Roscón de Reyesdi Teresa



 11 Dicembre

 Regno Unito: la “Fruit cake” di Sara


U.S.A : Il “Persimmon steamed pudding con eggnog”  di  Daniela 





12 Dicembre 

Austria/Germania/Francia: il “Kougloph con salsa all'arancia“ di Antonia 

  

Scandinavia: il “Julekage” di  Assunta 



13 Dicembre


Cuba: il “Turrón de coco”  di  Maria Grazia




Russia: “Pryaniki” e “Kozuli” di  Rossana


   



  



lunedì 4 marzo 2013

Sartù di riso in bianco di Jeanne Carola Francesconi


Per questa staffetta, dedicata ai timballi, ho scelto una ricetta dell'antica cucina aristocratica napoletana, un piatto in cui il riso viene esaltato e reso più "nobile" dall'aggiunta di ingredienti saporiti.
Tratta dal libro di Jeanne Caròla Francesconi “La cucina Napoletana” (la prima edizione uscì nel 1965), questa ricetta mi aveva incuriosita non appena letta, nel forum di gennarino.

Il risultato è stata una piacevolissima sorpresa: l'ho trovato ottimo, nonostante non vada matta per questo tipo di preparazioni. 
Mia sorella si è già prenotata per il suo compleanno, fra 2 mesi. Lo vuole come primo piatto, e come potrei non accontentarla, è un piatto perfetto per le grandi occasioni!

Il vino in abbinamento, consigliato da Luciano Pignataro, che voglio ringraziare ancora una volta per la sua preziosa collaborazione:
Per questo timballo sontuosamente ottocentesco, ricco, opulento, ghiotto, barocco, scelgo senza dubbio un Fiano di Avellino. Quale fra i tanti? In realtà la scelta è ampia, mi oriento su uno un po' più grasso e pieno, come il mitico Vigna della Congregazione di Villa Diamante.
Insieme a me oggi c'è Sara, con i "Timballini di polenta di Escoffier": io adoro la polenta:)

Domani invece, la staffetta passerà a Pasqualina, con il "Timballo di anelletti siciliani" e a Caris con il "Timballo alla Pitagorica di Vincenzo Corradi", sono curiosissima di leggere i loro post!



Sartù di riso in bianco di Jeanne Carola Francesconi




Ingredienti per 6/8 persone

Per il riso:
450 grammi di riso
100 grammi di strutto o burro
prezzemolo tritato
9 dl di acqua 
sale 
pepe 
100 grammi di parmigiano
2 uova

Per le polpettine:
150 grammi di carne macinata
50 grammi di pane raffermo
1 uovo
1 cucchiaio di parmigiano
sale, pepe, prezzemolo
olio per friggere

Per il ripieno:
20 grammi di funghi porcini secchi
2 fegatini di pollo (io non li ho messi)
150 grammi di strutto o burro 
1 pezzetto di cipolla tritata
75 grammi di prosciutto crudo 
1 bicchiere di vino bianco
sale
150 grammi di piselli sbucciati
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
2 cucchiai rasi di farina
prezzemolo
2 uova sode
150 grammi di mozzarella fiordilatte 
pepe

Mettere in ammollo per un’ora i funghi secchi in acqua bollente.

Preparare le polpettine mescolando tutti gli ingredienti. Devono essere molto piccole (con queste dosi me ne sono venute 40). Friggerle in abbondante olio bollente e tenerle da parte.

Fare saltare i fegatini (a noi non piacciono e io non li metto, ma la ricetta li prevede) con un po’ di strutto o burro.

Mettere in una casseruola 50 grammi di olio extravergine (la ricetta prevede strutto o burro), la cipolla, il prosciutto tagliato a pezzettini e lasciare cuocere a fuoco lento finché la cipolla si colora. 
Aggiungere il vino, in due o tre riprese e lasciarlo evaporare. 
Unire i piselli, il concentrato di pomodoro e, dopo un quarto d’ora, la farina impastata con 75 grammi di burro. 
Dopo avere mescolato per un minuto, allungate con l’acqua dei funghi, continuando a mescolare sino a ottenere una salsa liscia. 
Aggiungere i funghi e lasciare cuocere ancora un quarto d’ora, unendo le polpettine (e i fegatini) cinque  minuti prima di spegnere il fuoco. 
La salsa dovrà risultare piuttosto densa.

Mettere in una pentola il riso, l’acqua fredda, 100 grammi di burro (o strutto), sale e pepe, coprire il recipiente e fare bollire esattamente 15 minuti senza rigirare né scoprire. 
Al termine della cottura lasciare intiepidire il riso e poi aggiungere le uova sbattute, il prezzemolo tritato e il parmigiano, aggiungere sale se necessario e mescolare bene.

Imburrare e impanare bene uno stampo di 20 cm di diametro e circa 15 di altezza; mettervi i tre quarti del riso, facendolo aderire bene alle pareti a al fondo dello stampo e lasciando al centro un buco largo e profondo. Inserire nel buco la metà delle fettine di mozzarella, la metà delle uova sode, tutta la salsa con le polpettine, poi di nuovo uova e mozzarella.
Ricoprire con il resto del riso, compattarlo per bene, cospargerlo con pangrattato e con fiocchetti di burro.

Infornare il sartù a 200 gradi, per circa 30 minuti (la superficie dovrà essere ben dorata) e sformarlo su un piatto da portata.


mercoledì 27 febbraio 2013

CdB: i Timballi





Il post di oggi è per annunciarvi la prossima staffetta di "Compagni di Blogger" che sarà dedicata ai Timballi.
Vi lascio alle parole di Caris, che, nell'attesa, sono sicura stuzzicheranno le vostre papille gustative!

"Ci siamo prese un po’ di tempo dopo la lunga staffetta natalizia, è vero. E’ passato Natale, è passato Carnevale e anche l’inverno sta per finire e quindi ci è sembrato naturale svegliarci da un piccolo letargo, letargo per nulla inattivo, a dire il vero.
In questo periodo noi Compagni di Blogger abbiamo riflettuto, discusso, vagliato argomenti nuovi. Ne abbiamo anche stabiliti due o tre diversi e non è stato facile decidere con quale staffetta cominciare il nostro nuovo anno di sperimentazione gastronomica. Alla fine abbiamo scelto loro: i timballi.

Un nome altisonante, come del resto altisonante è la preparazione di questo piatto, ricco, imponente, goloso … da festa! I timballi hanno avuto il loro momento aureo fra il ‘600 e l’800 (chi non ricorda la descrizione che ne fa Tomasi Di Lampedusa nel Gattopardo? Quella pagina resterà scritta nella storia della gastronomia) e allora perché non tenerne qualche ricetta per le occasioni speciali, per una domenica importante, per delle feste..o per la voglia di preparare qualcosa di inaspettato per i nostri ospiti! E non scordiamo che Pasqua non è lontana e sarebbero un primo davvero adatto!
E allora Compagni di blogger torna con ricette dei timballi: dal nord al sud, da quelli nobiliari a quelli più popolari, da quelli antichi a quelli rivisti in chiave moderna e, come sorpresa finale, avremo anche un timballo con profumi e sapori mediorientali, per avere sempre uno sguardo alla cucina del mondo.
Manca solo il calendario, che vi lasciamo di seguito! Siamo un gruppo nutrito e quindi possiamo alternarci: non preoccupatevi se noterete qualche assenza..a volte gli impegni sono tanti! Ma a rotazione saremo sempre tutte presenti!
E come al solito, ringraziamo Luciano Pignataro, stavolta più coinvolto che mai con abbinamenti con il vino che richiedono grande esperienza!
Pronti allora?"


Calendario:

4 marzo:
"Timballini di polenta di Escoffier"  Sara  e  
Sartù di riso in bianco di Jeanne Carola Francesconi   Daniela


5 marzo:
"Timballo di anelletti siciliani"  Pasqualina
"Timballo alla Pitagorica (di Vincenzo Corrado)"   Caris

6 marzo: 
"Timballo di ziti con carciofi fior di latte e crema di burrata"  Antonia
"Sartù di riso alla napoletana c’a pummarola”  Maria

7 marzo: 
Tah chin-e barreh (Timballo persiano di riso ed agnello allo zafferano)  Rossana 

Vi aspettiamo il 4 marzo!
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