mercoledì 27 giugno 2012

Piccole Pie rustiche di frutta estiva


Questo è il tipo di dolce-non-troppo-dolce che adora mio marito: una piccola crosta che racchiude la semplice dolcezza della frutta di stagione, una bella merenda sostanziosa ma non troppo elaborata.
Ho preso spunto da una ricetta contenuta in questo bellissimo libro di Donna Hay.


Ingredienti per 6 porzioni:

per la pasta:
350 grammi di farina 0
1 cucchiaino di sale
30 grammi di zucchero
225 grammi di burro freddo tagliato a pezzetti
circa 120 grammi di acqua ghiacciata

Mettere in un robot da cucina tutti gli ingredienti tranne l'acqua e frullare per 15 secondi.
Aggiungere l'acqua un po' alla volta, fino a raggiungere la consistenza giusta per formare una palla di impasto.
Sigillare la pasta con pellicola e mettere in frigo per almeno un'ora.

per il ripieno:
una manciata di ciliegie snocciolate
2 albicocche
2 pesche
1 mela
3 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaio di maizena
2 cucchiai di cocco disidratato
una manciata di fiocchi d'avena bio
cannella (facoltativo)
Mescolare tutti gli ingredienti in una ciotola.

per finire:
1 tuorlo sbattuto (o latte)
zucchero di canna

Riprendere l'impasto dal frigo, stenderlo ad uno spessore di circa mezzo centimetro e con l'aiuto di una tazza grande o di una ciotola, ricavare dei cerchi del diametro di circa 10/12 centimetri. 
Riempire ogni disco con il ripieno e cercare di richiudere parzialmente la tortina, arricciandone il bordo.
Spennellare la pasta con il tuorlo (o il latte) e cospargere con zucchero di canna.
Disporre le tortine in una teglia su carta forno e
infornare a 190° C per circa mezz'ora, o fino a che saranno dorate.

Servire con yogurt semplice o panna acida.


Sta continuando la staffetta di Compagni di blogger per aiutare il centro "La Lucciola", duramente colpito dal terremoto: oggi tocca a Sara, con il suo particolare "Gelato fiordilatte con fragole candite e aceto balsamico" e a Sonia con un interessante "Bensone o quasi". 
Domani invece Assunta pubblicherà "La torta di riso", sicuramente mi farà emozionare perché ha scelto la ricetta della mia adorata nonna emiliana! 
Infine venerdì Pasqualina concluderà la staffetta con le stuzzicanti "Polpette di baccalà con l'anima".

lunedì 25 giugno 2012

La Sfogliata di Finale Emilia


Come promesso iniziamo con la pubblicazione di ricette della tradizione gastronomica dell' Emilia colpita dal terremoto. 
Oggi  tocca a me, con la Sfogliata, e a Teresa con i Tortelli fritti con il Savor.


Con la temperatura di questi ultimi giorni che ha sfiorato i 40 non è proprio la stagione adatta per questa meravigliosa preparazione, ma la Sfogliata, o Torta degli Ebrei, o in dialetto Tibùia, è il piatto tipico di Finale Emilia per eccellenza e merita attenzione tutto l'anno. 
Inoltre Finale è stato uno dei paesi più colpiti dai terremoti, quindi ho scelto ugualmente questa ricetta per la nostra raccolta: mettetela da parte e provatela quando ci sarà più fresco, ne vale la pena!

Si tratta di una specie di millefoglie salata, ripiena di formaggio, assimilabile al burek mediorientale. Probabilmente fu introdotta a Finale nel '600 dalla famiglia ebraica dei Belgradi , preparata esclusivamente in modo artigianale (fuori da Finale non l'ho mai vista) con pochi e semplici ingredienti, che devono essere di ottima qualità: acqua, farina, sale, strutto, burro e parmigiano-reggiano.
Lo strutto ci va, anche se l'associazione "Torta degli ebrei" e "strutto" farà strabuzzare gli occhi a molti, ma se leggete la storia di questa ricetta capirete ne capirete la ragione:)

Le origini di questa ricetta, come dicevo, sono antichissime.
Finale accoglie i primi ebrei in fuga da Spagna e Portogallo a causa di un'ordinanza della cattolicissima regina Isabella, che obbligava gli ebrei a battezzarsi, pena l'emigrazione entro 3 mesi, a metà del '500.
Negli anni si forma una comunità ebraica numerosa e fiorente, ancora oggi esiste un cimitero ebraico risalente al 1627. 
La cittadina allora era chiamata Venezia degli Estensi, per i canali che la attraversavano e il porto fluviale che controllava la navigazione tra Modena e Ferrara e che favoriva gli scambi anche con la confinante Repubblica Veneta, questo permise al paese di acquisire importanza commerciale e militare (la città perse poi le sue caratteristiche di città d'acqua quando, alla fine dell'800,  vennero interrati i canali).
In questo ambito, la ricetta della sfogliata rimane custodita gelosamente, fino al 1861, anno in cui Mandolini Rimini, per sposare una cristiana, si converte al cattolicesimo, subendo il disprezzo della comunità di cui aveva fatto parte.
Per vendicarsi divulgò la ricetta della torta, sostituendo il grasso d'oca, usato precedentemente, con lo strutto, alimento a loro proibito. 

Da allora la Sfogliata si può trovare in tutti i bar e in molte panetterie di Finale, ogni famiglia conserva la propria ricetta. Un tempo veniva venduta dalle "rezdore" del paese, che davanti alle loro abitazioni esponevano un braciere per tenerla al caldo.
Ogni anno, l'8 dicembre, viene distribuita gratuitamente in occasione della "Festa della Sfogliata".

fonti: vedi quiquiquiquiquiqui e qui


 Sfogliata di Finale Emilia


Per la preparazione mi sono basata sulla versione di Rina Poletti, che generosamente ha condiviso la sua ricetta di famiglia in Storie di terre e di rezdore, meraviglioso ed utilissimo progetto per il recupero della cultura gastronomica modenese. 
Per il procedimento vi consiglio vivamente di visionare, prima di iniziare, il filmato in cui la signora Rina prepara la sua sfogliata, qui
Non è una preparazione difficile, a patto di rispettare i tempi di riposo dell'impasto. 



Ingredienti per circa 9 porzioni:
(una teglia da forno di cm. 35x28)

per la pasta

340 grammi di farina 0
190/200 grammi di acqua naturale
10 grammi di sale

per condire

100 grammi di strutto di ottima qualità
100 grammi di burro di ottima qualità

150/180 grammi di parmigiano-reggiano tagliato a scaglie

Disporre la farina a fontana sul tagliere, unire il sale e l'acqua un po' alla volta, quanta ne basta per ottenere un panetto morbido. 
Impastare bene ed energicamente per almeno 10 minuti, più si lavora migliore sarà il risultato finale.
Quando avrà raggiunto la consistenza giusta, lasciare riposare il panetto, coperto da un canovaccio, per almeno 40 minuti.
Impastare ancora qualche minuto e dividerlo in 6 panetti uguali, coprirli con un canovaccio e lasciarli riposare per altri 20 minuti.

Intanto fare sciogliere a bagnomaria il burro e lo strutto, mescolando con una frusta per miscelare bene, dovrà risultare una crema omogenea.

Passato il tempo di riposo, riprendere un panetto alla volta, allargarlo con le mani sul piano di lavoro unto con un po' di burro e strutto, ungendo anche la superficie del panetto con i grassi, soprattutto ai bordi, formando un rettangolo.
Prendere un altro panetto e stenderlo sopra al primo, sempre spalmando bene superficie e bordi con i grassi, senza timore di premere troppo, e così via fino al sesto panetto.
Se si sono rispettati i tempi di riposo l'impasto si stenderà  sottilmente senza problemi.
In questo modo otterremo 6 strati, spalmati di grassi ad uno ad uno, disposti uno sull'altro.
Ripiegare di circa 2 centimetri verso il centro, i bordi della parte lunga del rettangolo, spalmandoli bene con i grassi. 
Ripiegare poi verso il centro un terzo del rettangolo di pasta, e ripiegare su di esso l'altro terzo esterno, come per la pasta sfoglia.
Si otterrà in questo modo un altro rettangolo, formato da 18 strati.
A questo punto, se fa caldo, il panetto si mette a raffreddare in frigo, coperto, per circa 40 minuti (se invece la stagione non è calda si può lasciare a riposare a temperatura ambiente).
Passati i 40 minuti si riprende il panetto e, sempre con le mani, lo si allunga fino a farlo diventare il triplo, poi si allarga, delicatamente, cercando di non formare buchi. 
Si otterrà un rettangolo lungo, che si dovrà tagliare in 3 pezzi di uguale dimensione.
Ungere la teglia scelta per la cottura con un po' di burro e strutto, posizionare al centro il pezzo centrale del rettangolo e stenderlo bene fino a riempire la teglia. 
Cospargere il primo strato con abbondante parmigiano-reggiano tagliato a scaglie.
Coprire con un'altra sfoglia, allargandola bene con le mani sulla prima, poi di nuovo cospargere con il formaggio e proseguire stendendo l'ultima sfoglia sopra a quella precedente, premendo bene per sigillare i bordi e facendo pressione su tutta la superficie: l'impasto crescerà senza problemi in cottura.
Ungere bene la superficie con i grassi rimasti e con un coltello affilato incidere a rombi.
Cuocere in forno a 180°C per circa 40 minuti: la sfogliata dovrà essere croccante e dorata.

Si mangia calda, o tiepida, accompagnata tradizionalmente da qualche goccia di Anicione, liquore digestivo ottenuto dalla distillazione di alcool purissimo ottenuto dalla frutta e semi di anice verde, anice stellato ed altri semi aromatici, prodotto nel territorio finalese fin dal 1814.
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Anche questa volta, come con la pastiera, abbiamo avuto l'onore di avere i preziosi consigli di Luciano Pignataro sul vino da abbinare ai nostri piatti. Ecco il  vino da abbinare alla Sfogliata:

"Ma su questo ghiotto boccone, perché no un bel Pignoletto? Bianco tipico, fresco, che disseta, da bere a canna. Andiamo allora con il Colli Bolognesi Pignoletto Superiore di Isola, piccola azienda di Monte San Pietro. 
oppure il Lambrusco Salamino di Santacroce VignetoSaetti di Luciano Saetti, bravo artigiano di Soliera in provincia di Modena." 



Domani non perdetevi le ricette di Tinucciacon le Rosoline o polpettine dolce brusco

e di Caris, con la sua Torta di tagliatelle!


venerdì 22 giugno 2012

L'Emilia che non trema


Vi ricordate del progetto di "Compagni di blogger"? Abbiamo iniziato con le sperimentazioni sulla Pastiera napoletana, confrontandone diverse versioni e proponendo ricette differenti.
Oggi vi presento il nostro nuovo progetto, che è stato prepotentemente influenzato dal terremoto che ha colpito il modenese e le zone limitrofe, e che, come ormai  sapete,  ho vissuto in prima persona.
Fortunatamente per me e per i miei familiari, la zona in cui vivo dista una trentina di chilometri dall'epicentro, e da noi non ci sono stati danni rilevanti se non qualche crepa in pochi edifici e qualche campanile molto antico pericolante. Ma la paura è stata tanta, e sembra ancora di avvertire nuove scosse.
Se si fa un giro in auto, partendo da casa mia, le prime avvisaglie del disastro cominciano ad intuirsi già dopo Carpi, il cui bellissimo centro storico sta riaprendo a poco a poco, e procedendo verso Cavezzo e Camposanto ci si rende conto della gravità della situazione, inimmaginabile...
Inoltre, le testimonianze di amici che vivono nella zona dell'epicentro, raccontano di vite completamente cambiate, di abitudini sradicate, di notti e di giorni passati da accampati, di convivenze forzate con perfetti estranei, di intimità momentaneamente azzerate. Tanta gente se ne è andata, trasferita da parenti, o da amici, o ha affittato un appartamento lontano dall'epicentro.
Raccontano anche di ditte in rovina (l'80% delle ditte sono chiuse), di un'infinità di case demolite o da demolire perché pericolanti, di raccolti andati in fumo. La rete di irrigazione delle campagne, con il terremoto, si è completamente sfasciata, il raccolto è perso...e stiamo parlando di una zona, la bassa modenese, particolarmente produttiva in campo agro-alimentare: mela campanina, meloni, angurie, pere, mele...
Molti ospedali sono stati evacuati e i pazienti si riversano in quelli  rimasti aperti in provincia.
Raccontano anche, purtroppo, di episodi che non fanno per niente onore a chi dovrebbe "proteggere" e dare aiuto alla popolazione, ma questo è un discorso delicato e da verificare, che non voglio approfondire in questo momento.
Esistono piccole comunità, come "La lucciola", di cui vi accennavo qui, gravemente colpite, che non hanno risorse per far fronte a danni tanto ingenti.
Noi di "Compagni di blogger" abbiamo pensato di reagire a modo nostro, con questa nuova iniziativa, che le parole di Tina e le foto di Teresa illustrano bene:
"Rieccoci ! Unite e amiche come sempre, anzi di più ! E’ bello constatare come un gruppo di donne, molte delle quali non si conoscevano fra di loro, col passare del tempo, diventi più di un gruppo di blogger… compagne con le quali scambiare un sorriso, una parola, qualcosa che vada al di là della cucina… ecco, questo è per noi adesso “Compagni di blogger”!!!
E perché no ! Scambiare anche gli affanni che la vita quotidiana ci presenta ! Non in ultimo la terribile esperienza del terremoto in Emilia ! 
Due di noi, Teresa e Daniela lo hanno vissuto in prima persona e si sono fatte portavoci delle tristezze che purtroppo vedevano ! Teresa, per esempio, ci ha fatto conoscere la situazione del Centro di Terapia Integrata per l’Infanzia La Lucciola, è andata lei in prima persona a dare sostegno… 
Questo http://www.lalucciola.org/index.html è il centro e come potete leggere qui http://www.lalucciola.org/modello-operativo.html svolge da trent’anni la funzione di offrire una risposta terapeutica efficace ai bambini/ragazzi con disabilità e le loro famiglie, non solo attraverso la riabilitazione, ma soprattutto cercando di costruire loro un percorso di vita spendibile nel futuro, ecco infatti i laboratori, l’acetaia, la serra, un laboratorio di ceramica, un laboratorio di falegnameria, uno di musicoterapia ed un altro di attività grafico-pittorica…Inoltre La Lucciola e i suoi ragazzi hanno dato vita a "La lanterna di Diogene", punto di riferimento fondamentale di Slow Food in Emilia. 
Ebbene… QUESTA RICCHEZZA UMANA E’ STATA DICHIARATA INAGIBILE... ed ha bisogno di un aiuto finanziario da parte di tutti noi per poter ritornare ad occuparsi della vita di centinaia di persone che sperano in esso…
NOI SPERIAMO IN VOI, CARI LETTORI!!!! 
Lo sappiamo che in questo periodo di crisi è difficoltoso pensare alla solidarietà e che chiunque, leggendo, vorrebbe mandare la somma più alta possibile per aiutare questi ragazzini e le loro famiglie. 
Tante volte ci diciamo… ma che faccio mando 10 euro, 15 euro??? E’ inutile… E’ invece no!! Anche un solo euro, regalato da tanti, rappresenta un tesoro che si accumula!
Ecco tutti i recapiti a cui poter far capo per effettuare la vostra preziosa donazione!
E qui la pagina che Teresa ha aperto su facebook, dove poter seguire o rivolgervi per avere informazioni… 
 foto di Teresa De Masi

  foto di Teresa De Masi
Tornando a noi…”Compagni di Blogger” ha deciso, nella maniera più umile possibile, di ricambiare i vostri “sorrisi” con la pubblicazione di ricette facenti parte della tradizione gastronomica dei luoghi colpiti dal sisma… ricette che, anche questa volta, saranno arricchite dai consigli del giornalista enogastronomico Luciano Pignataro, circa il loro giusto abbinamento al vino.
Vi porgiamo con immenso piacere il nostro nuovo calendario, confidando pienamente nella vostra generosità!
Lunedì 25 giugno:


Teresa, con i Tortelli fritti, con il Savor : http://www.scattigolosi.com/ 


Daniela, con la Sfogliata di Finale Emilia: http://incucinamirilasso.blogspot.it/


Martedì 26 giugno:


Tinuccia, con le Rosoline o polpettine dolce brusco: http://mollicadipane.blogspot.it/

Caris, con la Torta di tagliatelle: http://www.cookingplanner.it/


Mercoledì 27 giugno:

Sara, con il Gelato all'aceto balsamico e fragole candite: http://www.cookandthecity.it/

Sonia, con il Bensone consapevole: http://www.ilpastonudo.it/


Giovedì 28 giugno:

Assunta, con la Torta di riso: http://lacuocadentro.blogspot.it/


Venerdì 29 giugno:

Pasqualina, con le Frittelle di baccalà con l'anima: http://pasqualinaincucina.blogspot.it/


A tutti voi un buon fine settimana, e a lunedì, con le prime ricette!

lunedì 18 giugno 2012

Torta e buffet "Real Steel" per i 5 anni di Francy!


Ieri pomeriggio abbiamo festeggiato il nostro piccolo Francesco, il bimbo più piccolo di mia sorella, che anche quest'anno aveva ben chiaro il tema che preferiva: l'avete visto "Real Steel"? Io no, lo confesso, ma mi sono adeguata: la sua mamma sa bene come far felice il suo piccolo:)

la torta, una madeira farcita al gusto di limone

in primo piano i macarons


bicchierini di ricotta ai lamponi e mirtilli


donughts

mini cherry pie (se volete riprodurre l'intreccio, guardate qui, Caris lo spiega alla perfezione!)


i salati

bagels alla robiola e salmone affumicato

rotolini di piadina con stracchino e rucola


piccole tigelle farcite con salame strolghino, mortadella e "aglione"

Come sempre, da lei potete vedere altre foto:)



venerdì 15 giugno 2012

Crostata al limone ripiena di ciliegie


Tra maggio e giugno, percorrendo la via vignolese da Modena verso Spilamberto e Vignola, non si possono non notare ai lati della strada le numerosissime bancarelle e i chioschi presso i quali si possono comprare ciliegie, duroni ed altra frutta direttamente dal produttore. 
L'altro giorno ero in zona e non potevo lasciarmi scappare l'occasione!
La maggior parte dei duroni sono finiti subito nelle nostre pance, compresa quella di Tommy, le poche rimaste le ho inserite in questa crostata.


Crostata al limone ripiena di (poche!) ciliegie


Ingredienti per una tortiera di cm. 22 circa:

per la frolla
300 grammi di farina
150 grammi di burro

150 grammi di zucchero

vaniglia in polvere

1/2 cucchiaino di lievito in polvere

1 uovo intero

un pizzico di sale



Tagliate il burro, freddo, a piccoli cubetti e mescolatelo alla farina e allo zucchero con il polpastrelli fino a che la farina diventa della consistenza simile alla sabbia. Poi unite gli altri ingredienti, formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola e riponetelo in frigo per almeno un’ora.
Stendete ad uno spessore di circa 3 mm e rivestite una teglia da crostata (meglio se con i bordi amovibili) bucherellando il fondo con una forchetta.
Se ve ne avanza potete tranquillamente congelarla, ben chiusa in un sacchetto.

per il lemon-curd:
5 tuorli
100 grammi di zucchero semolato
la scorza grattugiata di 2 limoni bio
il succo di 2 limoni bio
60 grammi di burro

ciliegie o duroni di Vignola

Lavate i limoni, grattugiatene la buccia finemente, spremete il succo e filtratelo.
In una casseruola unite tutti gli ingredienti e lasciate cuocere a bagnomaria, mescolando continuamente, fino a che la crema si sarà addensata.
Lasciatela raffreddare in frigorifero.
Una volta fredda stendetela sulla pasta frolla e completate con qualche ciliegia privata del nocciolo.

per la pasta margherita
160 grammi di zucchero
100 grammi di tuorli
120 grammi di uova intere
180 grammi di farina 
50 grammi di burro sciolto
i semi di una bacca di vaniglia

Sbattete i tuorli e le uova intere con lo zucchero, aggiungete la farina setacciata, la vaniglia, infine il burro sciolto e intiepidito. Amalgamate bene e versate sulla torta: ne avanzerà un pochino, potreste utilizzarlo per una semplice tortina margherita:)
Cottura in forno a 180°C, fino a che i bordi della frolla sono leggermente colorati e l'interno è cotto e sodo (prova stecchino).

  

La nostra terra purtroppo sta ancora tremando: l'ultima scossa l'ho sentita stamattina alle 11 in ufficio.
Nelle zone più colpite la gente vive nelle tendopoli, la vita è completamente cambiata, anche per i piccoli che frequentavano il Centro di Terapia Integrata per l’Infanzia “La Lucciola” di Stuffione di Ravarino (Mo), che accoglie bambini e ragazzi nella fascia di età 3-18 anni con disabilità fisiche, mentali e multiple
"Il sisma del 20 maggio aveva già danneggiato la struttura centrale del Centro, ma le lesioni non erano molto gravi e contavamo di farcela con le nostre sole forze.

Le nuove scosse di martedì 29 hanno radicalmente cambiato la situazione: la Villa è gravemente compromessa e dichiarata inagibile: se si verificassero nuove scosse intense, la probabilità di crollo  è altissima. Altri edifici sono seriamente lesionati come la struttura che accoglie alcuni laboratori, l'acetaia, la serra e non è più possibile accedervi. I bambini e gli operatori sono usciti incolumi dalla devastazione, ma la realtà di trent'anni di impegno, rigore, passione per i bambini rischia di concludersi così: La Lucciola non ha le risorse, da sola, per far fronte a danni tanto ingenti.

Abbiamo bisogno della solidarietà di tutti."
Per chi volesse sostenere "La lucciola", qui le indicazioni.

lunedì 11 giugno 2012

Un Battesimo in giardino: Torta e buffet dolce e salato



Ieri pomeriggio il tempo era perfetto per allestire all'aperto i tavoli per gli ospiti del piccolo festeggiato!
La sua mamma si è innamorata della torta di Naomi (le sue torte sono insuperabili!), per il resto del buffet abbiamo cercato di mantenere gli stessi colori:)

il buffet dei dolci...

...e quello dei salati



bicchierini di panna cotta...

...e di tiramisù

donughts

i mini-spiedini: cocomero, melone bianco, lampone e mirtillo


una panoramica dei salati...
Le foto le ha scattate lei:)

mercoledì 6 giugno 2012

Apple pie pops



Volevo preparare qualcosa di allegro per la merenda dei bambini in questi difficili giorni di 
vacanza forzata da scuole e asili. 
Credo che i più grandicelli si ricorderanno di questo momento, delle notti passate in tenda, o in camper, 
così come io ricordo perfettamente la sera in cui la terra tremò in Friuli: stavo preparando lo zaino per la gita del giorno successivo, e la scossa si sentì bene anche da noi, tanto da far saltare i programmi in televisione, che allora era in bianco e nero. 
Ci hanno sempre ripetuto che qui non avremmo mai avuto grandi terremoti, perché "sotto abbiamo l'acqua!"....dovranno rivedere la classificazione sismica della zona, mi sa.*
Ricordo anche che, negli anni della mia adolescenza, si era diffusa la notizia - ripresa dai quotidiani locali, che si prodigarono per analizzare l'enigmatica quartina - di una profezia di Nostradamus che annunciava un terremoto disastroso proprio nella nostra zona, con tanto di data precisa e ora! 
Naturalmente non accadde nulla, ma alcune persone, la notte in questione, dormirono in auto, ed io approfittai dell'assenza dei miei genitori - evidentemente per nulla toccati dalla profezia - per organizzare una pigiama-party (molto in voga all'epoca!) con le mie amiche.

Non ci aspettavamo nulla, qui, di quello che è avvenuto in questi giorni.

Applepie Pops
per 10/15 pezzi

Per l'impasto:
175 grammi di farina 0
3 cucchiai di zucchero semolato
115 grammi di burro 
un pizzico di sale
acqua fredda 

Sciogliere il burro e lasciarlo intiepidire.
Unire tutti gli ingredienti e aggiungere acqua fredda quanto basta per ottenere un impasto morbido ma che non si attacchi al piano di lavoro. Coprire con pellicola e mettere in frigorifero per un'ora.

Per il ripieno:
2 mele tagliate a piccoli pezzi
30 grammi di zucchero 
(potete aumentare la quantità di zucchero se le mele non sono molto dolci)
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino di cannella
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaio di amido di mais
1 cucchiaio di acqua

Cuocere le mele a fuoco basso con zucchero, succo di limone e cannella,  per una decina di minuti.
Sciogliere la maizena mescolandola con l'acqua e aggiungerla alle mele, lasciando sul fuoco per altri 5 minuti.
Lasciare raffreddare a temperatura ambiente.
Riprendere l'impasto da frigorifero, stenderlo ad uno spessore di 3 millimetri circa, tagliare con uno stampino da biscotti e riempire con un poco del ripieno, come in foto.
Inserire il bastoncino e sigillare bene con altra pasta, inumidendo i bordi  con poca acqua.




per la finitura:
1 uovo sbattuto 
zucchero semolato

Spennellare la superficie con un velo di uovo sbattuto, spolverare con lo zucchero e infornare a 170 gradi fino a che diventano dorati.

* Non voglio scrivere la cronaca del terremoto, il mio pensiero va ai paesi che conoscevo e non ci sono più,  a chi è rimasto sotto le macerie mentre era al lavoro, alle tante persone rimaste senza casa, ai ricoverati negli ospedali che sono stati evacuati, ai tanti volontari che si prodigano per raccogliere e distribuire i generi di prima necessità.
E penso all'ansia che abbiamo tutti quanti, al pensiero che da un momento all’altro possa ricominciare...
Sono sicura che ci rialzeremo, più forti di prima!


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