Visualizzazione post con etichetta Mandorle. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Mandorle. Mostra tutti i post

venerdì 15 novembre 2013

Torta di pane di Matera e mele caramellate


Passo ogni estate, da quando ero piccina - da davvero tanto tempo :D -  sulla costa tirrenica della Basilicata. 
Amo in modo viscerale quel mare e quella costa, e l'interno, forse meno conosciuto, regala paesaggi altrettanto spettacolari!
Per non parlare della cucina lucana,  una cucina molto più di terra che di mare, ricette semplici con prodotti freschi eccezionali!
Come questo profumatissimo pane, che nasce dal connubio di semola dei migliori grani lucani e lievito madre: viene preparato artigianalmente e cotto in forno a legna.


Da questa passione per i prodotti agroalimentari lucani d'eccellenza, nasce il nuovo concorso MangiareMatera , organizzato dalla nostra Teresa De Masi, e dal marchio Mangiare Matera, che porta queste meraviglie direttamente sulle nostre tavole!


Per la mia prima ricetta ho scelto un dolce, privandomi a malincuore, ma non pentendomene affatto, dell'ultimo pezzo di pane di Matera rimasto!

Torta di pane di Matera e mele caramellate



Ingredienti per una tortiera da 18 cm di diametro

300 grammi di latte intero
100 grammi di panna fresca
170 grammi di pane di Matera tagliato a cubetti
3 uova intere
3 cucchiai colmi di farina di mandorle
1 cucchiaino di spezie miste (cannella, chiodi di garofano e noce moscata)
1 cucchiaio di brandy
2 cucchiai di uva passa
70 grammi di zucchero per il composto di pane
70 grammi di zucchero per le mele
30 grammi di burro morbido
3 mele pelate e tagliate a fette non troppo sottili
50 grammi di acqua

per decorare:

50 grammi di lamelle di mandorle a lamelle
50 grammi di zucchero semolato

Scaldare latte e panna portandoli quasi a bollore.
Tagliare il pane, prima a fette, privarlo della crosta (mica buttarla eh!? Se resistete e non la mangiate subito come ho fatto io, si può mettere in una zuppa!) poi tagliare dei cubetti e metterli in una ciotola.
In una terrina sbattere i tuorli con i 70 grammi di zucchero, versarvi il latte a filo, mescolare e versare sul pane, aggiungendo le spezie, l'uvetta e il brandy.
Amalgamare bene il tutto e lasciare riposare, coperto, a temperatura ambiente.
Nel frattempo scaldare una padella antiaderente, sciogliervi il burro e cospargere uniformemente con gli altri 70 grammi di zucchero.
Disporre le fette di mela in un unico strato, aggiungere 50 grammi di acqua e lasciare caramellare le mele a fuoco medio, circa una decina di minuti, poi girare le fette e caramellare l'altra parte, prestando attenzione affinché non si bruci.
Nel frattempo rivestire di carta forno la tortiera (risulterà più semplice sformare il dolce), imburrare la base e disporre le mele in maniera ordinata, considerando che la torta andrà capovolta.
Versare anche il caramello che si sarà formato.
Con le mani ridurre ulteriormente il pane, aggiungere la farina di mandorle al composto, e gli albumi montati a neve. Versare sulle mele, livellando bene.
Cuocere in forno, a bagnomaria, a 180°C per circa 1 ora.
Toglierla dal forno, e dopo 5 minuti staccare i bordi con l'aiuto di un coltello e sformarla sul piatto di servizio.
Versare le mandorle a lamelle in una padella antiaderente con lo zucchero, farle caramellare girandole continuamente perché bruciano facilmente e versarle su un foglio di carta forno per farle raffreddare e disporle sulla torta, spolverizzando con zucchero a velo.




martedì 8 ottobre 2013

Crostata di pere con cioccolato e noci


Farina, noci e uova sono a chilometro zero, le pere a chilometri 3, circa :)
L'altro pomeriggio sono passata a prendere Tommaso, all'asilo, e siamo andati alla ricerca dell'azienda agricola che mi aveva segnalato mio cognato. 
Anche se le indicazioni erano abbastanza precise, l'impresa non si è rivelata semplicissima: le case coloniche qui sono tutte uguali, con il grande portico centrale (la "porta morta") che serve da collegamento tra abitazione, stalla e fienile.
Dopo aver percorso alcune strade sterrate senza risultato, abbiamo finalmente imboccato quella giusta, e con grande gioia di Tommi, abbiamo incontrato le mucche, libere, fuori dalla stalla; poi una colonia di dolcissimi micetti, le galline che scorrazzavano nell'aia, e infine un enorme cagnone nero da "guardia", che ci ha dato il benvenuto sollevando appena il sopracciglio destro per sprofondare di nuovo nel suo sonnellino pomeridiano.
Sotto al portico abbiamo trovato molto più di quello che avevo sperato: almeno 4 tipi di mele e di pere, zucche di tutti i tipi, patate, cipolle, uva, meloni e angurie (ne ho portata a casa una metà, non speravo che fosse ancora buona, e invece mi sbagliavo). 
C'erano ancora qualche cetriolo e qualche zucchina. 
Dopo 5 minuti è arrivata una nonnina, ribattezzata da Tommi, che così si rivolgeva a lei, facendole domande di tutti i generi,  la "Signora Contadina".
Prezzi ottimi, frutta e verdura di stagione che al supermercato se la sognano...
Ho preso un po' di tutto, anche 2 litri di latte crudo, alla macchinetta distributrice che incantava mio nipote sbuffando aria per allontanare le mosche.
Ci torneremo di sicuro!  

Crostata alle pere con cioccolato e noci




Pate sucrée:
dosi per 2 stampi da crostata diametro 24 cm

230 grammi di farina 00
40 grammi di farina di mandorle
140 grammi di burro morbido
90 grammi di zucchero a velo
1 uovo e 1 tuorlo
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di cannella in polvere

Unire tutti gli ingredienti, formare una palla, avvolgere la pasta con pellicola alimentare e raffreddare in frigorifero per almeno 3 ore. 
Per una crostata del diametro 24 centimetri ne occorrerà circa la metà, il resto si può congelare.

Ripieno:
dosi per una crostata diametro 24 cm

3 pere grandi
70 grammi di zucchero semolato
semini di vaniglia

150 grammi di cioccolato fondente al 70%
una noce di burro
1 cucchiaio di panna fresca

2 uova
130 grammi di zucchero semolato
3 cucchiai colmi di farina 
1 cucchiaio di olio di semi
3 cucchiai di panna fresca

qualche noce 

Sbucciare le pere e tagliarle in quarti. Metterle in una casseruola e coprirle appena di acqua. 
Versare sulle pere i 70 grammi di zucchero e cuocere per 10 minuti. 
Scolare le pere e lasciare raffreddare. 
Riprendere la pasta dal frigorifero e stenderla, con l'aiuto di un po' di farina, ad uno spessore di 3 mm circa.
Coprire con questa uno stampo da crostata, tagliare l'eccesso dai bordi e bucherellare il fondo con una forchetta.
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato con una noce di burro e un cucchiaio di panna, mescolando per ottenere una crema perfettamente omogenea e lasciare intiepidire.
Spalmare la crema al cioccolato sulla base della torta, posizionare le pere formando un cerchio, fino a coprire tutta la superficie.
Cospargere con le noci, tritate grossolanamente.
In una ciotola sbattere bene le uova con lo zucchero, aggiungere 3 cucchiai di panna fresca, uno di olio, e infine la farina (ci sta benissimo anche farina di mandorle).
Versare il composto sulle pere.
Cuocere in forno a 170/180° C per circa 40 minuti.
Spolverizzare con zucchero a velo quando è fredda.





lunedì 21 gennaio 2013

Torta di albumi alle nocciole


Questo fine settimana ho preparato una creme brulèe favolosa, la sua, al mosto cotto, davvero una favola!
Mi sono ritrovata con una notevole quantità di albumi in frigorifero, ma non mi andava di mangiare una pavlova, di macarons non se ne parla per un po', e nemmeno avevo voglia di mettermi a preparare una ricotta e pere, anche se a quella difficilmente si riesce a dire di no! 
A dire la verità mi mancava una torta da servire a colazione; questa è semplicissima e si presta ad essere farcita con qualsiasi crema: io ho utilizzato yogurt, mescolandolo con una cucchiaiata di ganache al cioccolato bianco, aromatizzata al cardamomo.
Ho trovato qualcosa in rete, mi ha convinta una torta estone, la Munavalgekook, che ho trovato qui e che ho adattato secondo ispirazione:)
Ho utilizzato farina di nocciole, ma può essere sostituita con farina di mandorle (in questo caso avrei aggiunto scorza di arancia all'impasto).


Torta di albumi alle nocciole

240 grammi di albumi (circa 7 albumi)
100 grammi di farina 00
100 grammi di farina di nocciole (o mandorle)
170 grammi di zucchero
mezza bustina di lievito
100 grammi di burro fuso (intiepidito)
estratto di vaniglia

Montare gli albumi con lo zucchero, fino ad ottenere un composto bianco e ben montato.
Setacciare le farine insieme al lievito e aggiungere poco alla volta le polveri al composto di uova, mescolando con delicatezza.
Alla fine aggiungere il burro a filo, mescolando dal basso verso l'alto.
Cuocere in forno a 180°C per 35/40 minuti.







lunedì 14 gennaio 2013

Datteri datteri datteri!!!


Oggi qui è tutto bianco, freddo, uggioso, e come se non bastasse è lunedì, ed è iniziato male!
Questi dolci, a base di datteri, sono quello che ci vuole per iniziare la giornata con una bella carica di energia, che tanto poi con la pala da neve si smaltisce tutto! :)))
Adoro i datteri, ne ho assaggiati di quelli davvero buoni, grazie ad alcuni amici di mio padre che glieli portavano dalla Libia. Purtroppo non c'è paragone con quelli che si trovano qui, ma quando finisce la scorta mi adatto a questi, che come la maggior parte di datteri che si trovano in commercio, hanno subito un processo di essiccazione al sole.
Sicuramente non sono un alimento indicato per chi sta seguendo una dieta ipocalorica perché ricchi di zucchero, ma proprio per questo sono perfetti per chi ha necessità di un apporto energetico immediato, soprattutto in caso di debilitazione fisica. Se volete approfondire, qui c'è una scheda completa sulle proprietà e gli usi di questo frutto.

Vi propongo due ricette a base di datteri: lo Sticky toffee pudding, dolce che si ricopre di una invitante salsa colante al caramello (e rum, ma questa è una mia aggiunta, ispirata dal brandy butter delle Mince pie che ci ha portato da Londra mia cugina a Natale) è di Jamie Oliver, un po' modificata.
Ad esempio, come ingrediente era previsto "Ovomaltina". Ho un vago ricordo della pubblicità di questo prodotto...mi gironzola in testa qualcosa del tipo "ovomaltina dà forza!".
In ogni caso, non ce l'ho messo, e manco so se si trova ancora in commercio; il risultato, credetemi, è ugualmente eccellente.
Azabel, di KitchenBloodyKitchen, ha da poco pubblicato un'ottima versione vegana di questo dolce, qui!

La seconda ricetta è invece una torta di datteri tipica della Tunisia, la Djamila, che ho trovato in un libro di cucina araba. 



Sticky toffee pudding

Ingredienti per 6 tortine monoporzione:

225 grammi di datteri secchi denocciolati
200 ml di acqua
1 cucchiaino di bicarbonato di soda

85 grammi di burro morbido
170 grammi di zucchero semolato
1 cucchiaino di lievito in polvere per dolci
2 uova grandi di galline ruspanti
170 grammi di farina 00 (io ho messo 100 grammi di farina e 70 grammi di crusca d'avena)
1/4 di cucchiaino di spezie miste
1/4 di cucchiaino di cannella 
2 cucchiai di yogurt naturale

per la salsa:
115 grammi di burro
115 grammi di zucchero muscovado 
(io non l'avevo, ho messo zucchero di canna chiaro e si vede!)
140 grammi di panna fresca

Togliere il nocciolo ai datteri e metterli in una ciotola. 
Sciogliere il bicarbonato in 200 ml di acqua bollente e coprire i datteri.
Lasciare riposare per circa 1 ora in modo che si ammorbidiscano bene, poi scolarli.
Tritare i datteri con un robot da cucina, fino ad ottenere una purea.
Montare il burro con lo zucchero, aggiungere le uova, la farina e le spezie.
Amalgamare bene, poi aggiungere lo yogurt e la purea di datteri.
Versare il composto in 6 mini tortiere (o una unica), e cuocere in forno a 180°C per circa 30 minuti.
Intanto preparare la salsa al caramello mettendo il burro, lo zucchero di canna e la panna in una padella a fuoco basso, mescolando fino a quando lo zucchero si è sciolto e la salsa si è ridotta e addensata.
Togliere dal fuoco e aggiungere un cucchiaio di rum scuro.
Sformate i dolci e serviteli accompagnandoli con la salsa.

----

Torta di datteri (Djamila)


Ingredienti:
per una tortiera del diametro di centimetri 18

90 grammi di burro morbido
100 grammi di zucchero semolato
2 uova
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaino di spezie miste (tipo 5 spezie)
estratto di vaniglia
125 grammi di farina
50 grammi di noci tritate
50 grammi di mandorle tritate
100 grammi di datteri tritati
½ bustina di lievito
scorza di un'arancia biologica grattugiata

Montare il burro con lo zucchero. Aggiungere le uova una alla volta, continuando a montare il composto.
Unire la farina, le spezie, il lievito e la frutta secca, amalgamando bene.
Versare in una tortiera del diametro di centimetri 18, precedentemente imburrata e infarinata.
Cuocere in forno a 180 gradi per circa 30/40 minuti (prova stecchino!).






mercoledì 12 dicembre 2012

I dolci natalizi di CdB: La Spongata


E' un dolce natalizio di antiche origini, tipico della zona di Reggio Emilia e Parma: famose sono le spongate di Brescello, Pontremoli e Busseto, ma anche quella di Sarzana, in lunigiana.
Non avevo mai provato a riprodurla in casa perché trovo con molta facilità eccellenti prodotti artigianali, ma quando, con CdB, dovevamo scegliere quali dolci proporre per questa staffetta, ho pensato subito alla spongata, che nella mia zona non manca mai sulle tavole e nei pacchi natalizi!
La ricetta che vi propongo è un mix tra varie trovate in rete, in particolare quella di Gisella Ponis, trovata nel forum di gennarino, e che risale a una ricetta di una centenaria vecchietta, aggiungendo come spezia il pepe nero, che avevo notato invece in questa versione.
E' perfetta da regalare a Natale perché si può preparare con largo anticipo (il ripieno va assemblato almeno una settimana o due prima di preparare il dolce) e il sapore, una volta cotta, migliora con il tempo se conservata ben sigillata.

Insieme a me, per la rassegna di dolci tradizionali natalizi, oggi c'è Sara, che ci propone il suo "Pandolce genovese alto": una meraviglia!

La Spongata reggiana


Con queste dosi ho preparato una spongata da cm 22 e qualche piccola spongata monoporzione che abbiamo mangiato a colazione.


Per il ripieno:

200 grammi di zucchero semolato
65 grammi di acqua

60 grammi di pane grattugiato abbrustolito
60 grammi di noci tritate
20 grammi di pinoli
30 grammi di mandorle tritate grossolanamente
20 grammi di uva sultanina
1 cucchiaino raso di cannella in polvere
1/2 cucchiaino di chiodo di garofano polverizzato
noce moscata grattugiata, una punta di cucchiaino
pepe nero macinato, una punta di cucchiaino
60 grammi di cedro candito 
2 cucchiai di vino bianco

Versare lo zucchero e l'acqua in una casseruola, mettere sul fuoco e spegnere non appena raggiunge l'ebollizione.
Aggiungere allo sciroppo tutti gli altri ingredienti, amalgamando bene.
Conservare il composto in frigo, ben coperto, da una a due settimane.


Per la pasta frolla:

280 grammi di farina 
125 grammi di burro fuso, lasciato intiepidire
100 grammi di zucchero semolato
1 uovo
vino bianco

Per finire:

zucchero a velo 

Impastare tutti gli ingredienti aggiungendo vino bianco in quantità sufficiente per ottenere un panetto di pasta.
Lasciarla riposare in frigorifero per mezz'ora.

Riprendere la pasta frolla, dividerla in due parti, di cui una (quella per la base) un poco più grande, stenderle abbastanza sottili (circa 3 millimetri di spessore) e rivestire con quella più grande la base e i lati di una tortiera bassa, imburrata e infarinata, di diametro cm. 22.
Inserire il ripieno, compattandolo un poco con il dorso di un cucchiaio (circa 1,5 o 2 centimetri come spessore, rimane piuttosto bassina) e ricoprire con l'altro disco di sfoglia, cercando di sigillare i bordi ma togliendo l'eventuale pasta in eccesso.
Bucherellare la superficie e cuocere in forno a 180 gradi per circa 20/30 minuti (dipende dal tipo di forno, non deve scurire in superficie).
Una volta tiepida cospargere con abbondante zucchero a velo.
Come molti dolci natalizi, migliora se si lascia riposare per qualche giorno.


----



Il vino ideale da accompagnare a questo dolce, consigliato dall'esperto Luciano Pignataro:

"Come non consigliare Scaccomatto, l'Albana di Romagna della Fattoria Zerbina? 

Un bianco dolce passito che ha fatto storia, tra i più buoni del nostro paese. Perfetto."



Non perdete i nostri prossimi golosissimi appuntamenti con i dolci delle feste!


domani, Giovedì 13 Dicembre

Campania: Struffoli, di Maria
Campania: Raffioli alla cassata, di Antonia 

Venerdì 14 Dicembre

Sicilia: Cucciddati, di Rossana 
Calabria: Torrone morbido alle mandorle e cedro candito, di Teresa 



Ringrazio di cuore mia sorella per le porcellane in stile inglese e per la fantastica luce pomeridiana di casa sua :)))




mercoledì 4 aprile 2012

Macarons parisiens, omaggio alla primavera!



Ormai questi pasticcini francesi li conosciamo bene anche qui, la loro fama è tale che non esiste sito, forum o blog di cucina che non ne abbia provato almeno una versione! Credo che Pinella sia una delle massime esperte in Italia, senza togliere nulla ad altri:)
La prima volta che li ho visti è stato sul blog Amuses bouche, colorati, perfetti, e così primaverili!
Non ne vado matta, per i miei gusti sono davvero troppo dolci, ma su un tavolo di dolci fanno la loro bella figura, non c'è che dire...
A differenza dei vari tipi di amaretti italiani, questi non sono né croccanti né morbidi: la superficie è caratterizzata da una sottile crosticina, ma l'interno rimane di morbida meringa, che torna a solidificarsi leggermente nel bordo inferiore, con la tipica "collerette".
Non è una preparazione facilissima, è molto importante attenersi alle dosi precise (ci vuole una bilancia elettronica), e alla tecnica di lavorazione.
Se volete cimentarvi, vi consiglio di leggere prima questi suggerimenti.



Si è discusso molto sulle origini di questo dolcetto. 
Per il  Larousse Gastronomique,  il macaron fu creato nel 1791 in un convento vicino Cormery, nella Francia centraleAltre fonti lo fanno risalire all'arrivo dei pasticceri italiani al seguito di Caterina de' Medici nel 1533, in occasione delle nozze con  Enrico II di Francia.
Nel 1830, nascono i macarons abbinati due a due, con ripieno di marmellate, liquori e spezie. Il macaron come lo conosciamo oggi è il "macaron Parisiens" o "Gerbet", creato nei primi anni 20 da Pierre Desfontaines della pasticceria francese Ladurée , composto dai due dischi di meringa ripieni di crema, marmellata o ganache. 

Macarons parisiens
ricetta da  Amuses bouche


per i macarons 
(circa 32, 16 farciti, di diametro 35 mm)

120 grammi di albumi 
(separati dai rossi dai 2 ai 3 giorni prima e 
conservati in frigorifero ben sigillati)
120 grammi di farina di mandorle
220 grammi di zucchero a velo industriale (deve contenere amido)
30 grammi di zucchero semolato


Qualche ora prima di iniziare, riprendete gli albumi dal frigo e lasciateli a temperatura ambiente per un'ora circa.
Mescolate la farina di mandorle allo zucchero semolato allo zucchero a velo e metteteli nel frullatore per un minuto, per ottenere una polvere il più fine possibile, poi passateli al setaccio (stavolta io non l'ho fatto, per questo la superficie non è liscia come dovrebbe).
Montate a neve gli albumi con una frusta elettrica. Non appena iniziano a montare aggiungete un poco alla volta lo zucchero semolato, continuando a montare fino ad avere una bella meringa lucida.
Versate negli albumi il composto di mandorle e zucchero a velo e il colorante alimentare che avrete scelto. Potete anche lasciarli "nature" se ne siete sprovvisti, li trovo molto eleganti con quel bel color avorio.

Il "macaronnage" è la tecnica utilizzata per incorporare le polveri (farina di mandorle e zucchero) e l'albume con l'ausilio di una spatola: 
versate negli albumi un po' della polvere di mandorle e zucchero e mescolare delicatamente sollevando dal centro verso i bordi con movimenti ampi e delicati. L'impasto deve essere liscio, lucido e deve formare un nastro ricadendo. Con questa operazione si smonterà un pochino, ma è così che deve essere. 



Riempite con il composto una tasca da pasticcere con bocchetta liscia di circa 8 o 10 mm di diametro. Per la cottura, l'ideale sarebbe avere 2 teglie uguali da sovrapporre una sull'altra, in modo da aumentare lo spessore del fondo (c'è chi ne mette anche 3). Questo contribuisce alla formazione della caratteristica collerette . 
Rivestite la superficie della teglia con un foglio di carta forno e iniziate a premere il composto senza muovere la mano, premendo sempre nello stesso punto e formando dei cerchi regolari. Dovranno essere lisci, senza ricciolo tipo meringa.
Lasciate i macarons a riposare a temperatura ambiente dai 30 minuti a un'ora circa, senza coprirli. Questa fase è detta croutage o asciugatura, e riveste un ruolo importante per avere macarons perfetti, crea una sottile crosticina sulla superficie, che a cottura ultimata diventa croccante, facendo gonfiare il pasticcino senza formare crepe. 
Molti saltano questo passaggio, io non ne ho il coraggio, non voglio rischiare di rovinare tutto:)
Il tempo di essiccazione può variare in minuti a seconda della temperatura e dell'umidità. Per verificare se sono pronti per essere messi nel forno, sfiorate con e dita la parte superiore: l'impasto non deve attaccarsi alle dita.
Cuocete i macarons in forno ventilato a 165°C per 12 minuti (questo vale per il mio forno, ma ogni forno si comporta diversamente. L'unico modo è fare delle prove, fino a che non si è soddisfatti del risultato ottenuto). Non devono assolutamente colorarsi.


Se sono cotti al punto giusto dovrebbero staccarsi facilmente dalla carta forno: toglieteli dal forno e lasciateli riposare per circa 1 minuto, poi provate a staccarli.
Se non si staccano facilmente, o se se staccandosi un po' di impasto rimane sulla carta, significa che hanno bisogno di qualche minuto in più di cottura.
Oppure si inserisce un goccio di acqua tra la carta e la teglia, sotto i macarons, in modo che la carta si inumidisca leggermente. In questo modo si staccheranno facilmente, ma non si devono tenere troppo tempo sulla carta inumidita, si rovinerebbero!

Ne ho farciti una metà con ganache al cioccolato fondente e l'altra con ganache al cioccolato bianco aromatizzata al cardamomo. 

Si conservano in un contenitore ermetico (io li metto in scatole di latta) non farciti, per una settimana. 
Oppure già farciti con ganache, in frigorifero, sempre all'interno di un contenitore ermetico, per qualche giorno (con altri ripieni non ho provato, ma temo che inumidiscano troppo il macaron). 
So che si possono anche congelare, lasciandoli poi scongelare a temperatura ambiente per 30 minuti prima del consumo (naturalmente non si possono rimettere in congelatore una volta scongelati!).

Buona Pasqua a tutti voi:)




martedì 22 novembre 2011

Biscotti di Natale parte prima: Pastine all'arancia ripiene alle mandorle




Manca poco più di un mese a Natale: sarebbe quasi ora di pensare a quali biscottini preparare da regalare.L'anno scorso è stato l'ultimo dei miei pensieri: ho traslocato il 16 dicembre ed ho addobbato giusto l'albero, all'ultimo secondo, riuscendo a individuare, tra i mille scatoloni, quello delle decorazioni natalizie:)
Quest'anno vorrei organizzarmi per tempo, iniziando a raccogliere qui sul blog quelli che preferisco e che preparo più spesso.
Inizio con questi, che per me sono i più buoni in assoluto! Sarebbero anche i primi da preparare perché, dopo una settimana, l'arancia e la mandorla esprimono al meglio i loro aromi.


Pastine all'arancia ripiene alle mandorle


ricetta tratta dal libro di Anneliese Kompatscher "I dolci. Il gusto di una tradizione nelle Dolomiti"



per l'impasto:

250 grammi di farina 00

1 cucchiaino di lievito in polvere

80 grammi di zucchero semolato

1 bustina di zucchero a velo 

essenza di vaniglia

1 uovo

125 grammi di burro


per il ripieno:

250 grammi di mandorle macinate finemente (io uso farina di mandorle)

100 grammi di zucchero semolato
succo e scorza di 2 arance non trattate
2 cucchiai di liquore all'arancia

per la glassa:
300 grammi di zucchero a velo
1 albume (meglio se pastorizzato)
1 arancia non trattata

In una ciotola capiente unite la farina con il lievito in polvere.
Formate un avvallamento e mettete al centro lo zucchero semolato, lo zucchero a velo, l'essenza di vaniglia e l'uovo. Disponete anche il burro a pezzetti e impastate velocemente il tutto.
Lasciare riposare la pasta al fresco per un' oretta.


Preparate il ripieno:

Grattugiate la scorza delle arance e spremete il succo. 

Mescolate le mandorle con lo zucchero e la scorza delle arance e aggiungete tanto succo e liquore all'arancia quanto basta per ottenere una massa facile da spalmare.



Riprendete la pasta, dividetela a meta' e stendete ogni pezzo in forma rettangolare.

Disponete il primo sulla placca del forno, appoggiato su carta-forno, spalmatelo uniformemente con il ripieno di mandorle e ricopritelo con il secondo rettangolo di pasta frolla, cercando di sigillare bene i bordi.

Cuocete in forno a 170° per 25/30 minuti, facendo attenzione che non si colori troppo, 
deve rimanere appena dorato.

Lasciate raffreddare un poco, togliete i bordi per ottenere dei pezzi più regolari, e tagliate della forma che preferite. Di solito io formo quadratini o rombi, per avere meno scarto possibile.


Preparate la glassa setacciando lo zucchero a velo e lavorandolo con l'albume. 
Grattugiate la scorza dell'arancia a striscioline sottilissime e spremetene il succo.

Aggiungete allo zucchero a velo la scorzetta e tanto succo quanto basta per avere una glassa appena fluida.

Aiutandovi con due forchette o con una pinza, passate la superficie dei biscotti nella glassa e poi disponeteli su una gratella ad asciugare.

Si conservano in scatole di latta e si consiglia di aspettare qualche giorno prima di consumarli. 


Sempre che ci riusciate;)
Con questi biscotti partecipo al giveaway di Stefania:) 



venerdì 28 ottobre 2011

Crostata di pere alla crema di mandorle


Questa crostata è nata sotto una buona stella! Perchè avevo voglia di preparare un dolce ma non avevo quasi niente in frigo: niente burro, un ovetto solitario... In compenso mia figlia mi aveva appena portato una borsa piena di pere mature, da utilizzare al più presto. Così ho messo insieme quello che avevo a disposizione, e il risultato è sparito in poche ore!

Crostata di pere alla crema di mandorle


Per la pasta 
(stampo per crostata diametro 24 cm.)
200 grammi di farina 00
80 grammi di zucchero
30 grammi di olio di semi
70 grammi di vino bianco
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 cucchiaino di cannella

Per la crema:
100 grammi di farina di mandorle
1 uovo intero
50 grammi di zucchero
Qualche goccia di essenza di vaniglia
40 grammi di panna fresca
3 grosse pere, sbucciate lasciando il picciolo e tagliate a fette 

Unite tutti gli ingredienti per la base e impastateli insieme.
Formate una palla e lasciatela riposare per  un’ ora, coperta.
Stendetela ad uno spessore di circa mezzo centimetro e ricoprite fondo e bordi dello stampo per crostata.
Bucherellate il fondo con l’aiuto di una forchetta.
Mescolate gli ingredienti della crema  fino a formare una crema e versatela sulla base già preparata.
Disponete le pere una affiancata all’altra, sovrapponendole leggermente.
Cuocete in forno a 180 gradi per circa 40 minuti.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
Pin It button on image hover