martedì 21 febbraio 2012

La zuppa imperiale


Ci sono amicizie che durano una vita intera. Sono stata fortunata: ho conosciuto la mia amica più cara sui banchi della scuola superiore. Due caratteri differenti ma tante cose in comune, compreso l'interesse per la cucina. Quest'anno compie trent'anni! La nostra amicizia eh, mica la Simo, anche se le piacerebbe eccome!:D
La Zuppa Imperiale non fa parte della tradizione culinaria della mia famiglia, è tipica invece di Bologna e dintorni, ed è proprio al confine tra le province di Modena e Bologna che abitava, ai tempi,  la mia amica.
Mi incuriosivano non poco  questi cubetti dorati messi ad asciugare sui vassoi.  Li notavo il sabato pomeriggio, quando, dopo la scuola, salivo sul suo autobus anziché sul mio, e passavamo qualche ora insieme.
Il sabato, già, perché in Emilia, la domenica, era la giornata del brodo, in tutte le case. Quadretti o tagliatelline, di solito, a casa nostra, quando mangiavamo tutti insieme: nonni, zii e cugini.  I tortellini anche, ma per quelli ci voleva una festa speciale! 

Non sono riuscita a trovare nulla sull'origine di questa ricetta, e nemmeno  del suo nome così importante. L'Artusi  descrive un piatto molto simile nel suo  "La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene",   chiamandola  Minestra composta con il semolino, ma non mi chiarisce le idee sulle origini.
La Zuppa Imperiale che vedete qui, come avrete capito, è della mamma della Simo, e a differenza di altre, non contiene burro tra gli ingredienti, né mortadella. Il sapore assomiglia un poco a quello dei passatelli, per avere un'idea.
Le dosi sono semplici da ricordare: per ogni uovo due cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato e uno di farina. La mia amica mi raccontava che sua madre spesso prepara i cubetti e li cuoce subito, senza farli asciugare, ma io mi sono ormai affezionata all'immagine dei vassoi della mia adolescenza, e continuo a prepararla il sabato, per mangiarla la domenica.
E' il piatto ideale per queste fredde domeniche invernali.

La Zuppa Imperiale dell'Orianna


Ingredienti per 3/4 persone:

3 uova intere
6 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
3 cucchiai di farina 0
sale, senza esagerare
una macinata di pepe nero
noce moscata grattugiata al momento
1 pizzico di bicarbonato 

un buon brodo di carne per la cottura

Amalgamate tutti gli ingredienti e versate il composto in una teglia da forno, rivestita da carta-forno, livellandolo bene con l'aiuto di una spatola. Lo spessore dovrà essere circa di mezzo centimetro. 
Cuocete il composto in forno a 170 gradi per 20/30 minuti.


La superficie si presenterà di un bel colore dorato. Lasciate raffreddare  e tagliate a cubetti di mezzo centimetro.
Se l'altezza del composto, una volta cotto, non dovesse essere uniforme, tagliate l'eccesso di pasta in orizzontale, e, se lo spessore lo consente, riducete a cubetti anche quella.


Distribuite i cubetti di pasta su un vassoio e lasciateli asciugare per una giornata: solitamente si prepara la pasta il sabato, per cuocerla di domenica, a patto che i cubetti non spariscano prima:). Ma, come vi dicevo, potete anche cuocerli subito.


Portate a bollore il brodo e versatevi i cubetti. Lasciateli sul fuoco fino a che non verranno a galla - non occorreranno più di due minuti - quindi spegnete, mettete il coperchio e lasciate riposare cinque minuti prima di servire.

5 commenti:

  1. che piatto squisito!non ne avevo mai sentito parlare...lo provero' sicuramente!

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  2. è si.... è buonissima ....lo sò bene... anche io l'ho fatta .....le mie dosi sono un po diverse ..... ma il risultato è comunque buono ..... me l'ha
    insegnata mia suocera ..... ciao un bacio

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  3. Questa è veramente una squisitezza! come ti dicevo di là! mia nonna giù a Sapri faceva la pasta reale (una cosa simile) e io me la ricordo come una pasta buonissima, mai più mangiata! Mi hai fatto venire la voglia di riprovare le vecchie tradizioni! baci!

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  4. Che belle le amicizie vere, quelle sincere e disinteressate che nemmeno il tempo riesce a scalfire! Siete davvero fortunate perché la vera amicizia ed il vero amore sono le cose più difficili da trovare in questo mondo :-) Ma veniamo alla minestra: è speciale, ha il profumo delle cose genuine, delle ricette tramandate da madre a figlia... Da provare almeno una volta nella vita ;-)

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  5. @francy, poi fammi sapere, a noi piace tanto:)
    @nadia, è vero, ci sono tante ricette, il risultato è sempre ottimo:)
    @caris, come ti dicevo sono curiosissima, aspetto la tua ricetta:)
    @Lucia, sono d'accordo con te, per questo mi ritengo fortunata:)

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