martedì 27 aprile 2010

Tarte ai frutti rossi e pistacchi



Una torta davvero eccezionale: aspetto, colori, sapore, consistenza...e se lo dico io che sui dolci sono sempre una rompi...!
Appena l'ho vista qui è stato amore a prima vista - le foto sono fantastiche - e non ho potuto resistere...per una volta il committente sono io: tanti auguri a meeee!!!

Tarte ai frutti rossi e pistacchi


Ingredienti per una tortiera di diametro 25


Per la pasta sablée:
240g di farina
150g di burro
90 di zucchero
30 g di mandorle tritate
100 grammi di zucchero a velo
estratto di vaniglia
1 tuorlo d'uovo
1 pizzico di sale

Per il ripieno:

200 g di frutti di bosco congelati
60 g di farina di mandorle
60 g di pistacchi in polvere
2 uova
100g di zucchero
200 ml di panna fresca

Per la ganache :
150g di cioccolato bianco
2 cucchiai di pasta di pistacchio
200 g di panna fresca

Per decorare:
200g di frutta rossa fresca
1 cucchiaio di pistacchi freschi


Il giorno prima, sciogliere il cioccolato bianco e 50 g di panna, a bagnomaria o al microonde.

Aggiungere la pasta di pistacchio e lasciate raffreddare prima di aggiungere la panna rimanente.
Mettere in frigo durante la notte.

Preparare la pâte sablée mescolando la farina, lo zucchero, lo zucchero a velo, la vaniglia e il sale.
Aggiungere il burro a dadini e impastare, a mano o nell’ impastatrice. Aggiungere il tuorlo d'uovo e mescolare fino ad ottenere una pasta non appiccicosa. Lasciare in frigorifero per almeno 1 ora, in un involucro di plastica.
Stendere la pasta e posizionarla in una teglia da forno del diametro di 25 centimetri, dopo averla imburrata (meglio usare uno stampo a cerniera).
Bucherellare con una forchetta e mettere al fresco intanto che si prepara il ripieno.

Sbattere le uova con lo zucchero.
Aggiungere la farina di mandorle e i pistacchi in polvere (io ho aggiunto 1 cucchiaio di amido di mais).
Poi aggiungere la panna fresca.
Mettere la frutta ancora surgelata sulla pasta e ricoprite con la crema preparata.
Cuocere in forno per 30 minuti a 180 ° C . Lasciare raffreddare.

Montate bene la ganache con le fruste elettriche.
Stenderne uno strato sottile e uniforme sulla torta, poi con una tasca da pasticceria formare delle rette parallele, distanziate di 1 cm.

Riempire gli spazi con frutta fresca e spolverare con pistacchio tritato.




giovedì 22 aprile 2010

Voglia di cucina cinese!



Una mia carissima amica, anni fa - accidenti, ne sono passati ben 17!!! - mi regalo' un libro di ricette di cucina cinese, abbastanza ben fatto e ben illustrato per l'epoca.
In quegli anni lei ed io - e la mia bambina :-) - avevamo una vera passione per questo tipo di cucina, e per un ristorante in particolare...chissà se esiste ancora!
Questi ravioli, insieme ai gamberoni alla piastra, erano il mio piatto preferito! La mia amica invece ordinava sempre come primo piatto una zuppa, all'interno della quale galleggiavano indefinibili "bocconcini".
Io la trovavo inquietante, lei invece se la gustava con piacere senza porsi troppe domande!

Ravioli "cinesi" in padella


Se qualche cinese tradizionalista leggerà questa ricetta avrà sicuramente qualcosa da obiettare, perche' li ho adattati al mio gusto, con aggiunta o sostituzione di qualche ingrediente...potevo non stravolgere una ricetta?! Vabbè, concedetemi qualche interpretazione personale...

Ingredienti per 4 persone

per la pasta:
180 grammi di farina
un pizzico di sale
acqua calda, quanto basta per ottenere un impasto lavorabile
Impastare e fare riposare per mezz'ora, coperto.

per il ripieno:
1 cipollotto
1 cavolo cinese (se non lo trovo uso la verza)
1 carota grande
120 grammi di lonza di maiale macinata (a volte ne sostituisco metà con salsiccia)
60 grammi di gamberetti cotti e sgusciati, tritati (per me non sono indispensabili)
1 cucchiaio di salsa di soia
1 cucchiaio di aceto di riso
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1 cucchiaio di maizena
1 cucchiaino di zucchero
poco sale (solo se serve, la salsa di soia e' gia' salata di suo)

Soffriggere in poco olio (extra-vergine, ma nel libro è di arachidi) le verdure, aggiungere la carne e lasciare soffriggere qualche minuto. Se volete, aggiungete i gamberetti.
Insaporire con un cucchiaio di salsa di soia e aggiungere l'aceto, lo zenzero e lo zucchero.
Aggiustare di sale, se serve, togliere dal fuoco e legare il tutto con la maizena.
Lasciare raffreddare.
Riprendere la pasta, dividerla in 3 parti e formare dei rotoli lunghi e stretti, poi tagliarli a tocchetti.
Formare delle palline e schiacciarle con mani infarinate, poi stenderle con un mattarello in dischi sottili di circa 6/7 centimetri di diametro.
Riempire ogni disco con una noce di ripieno e richiudere il raviolo formando delle piccole piegoline...i miei sembrano piu' dei saccottini!

Mettere un poco di olio in una padella antiaderente, adagiarvi i ravioli, posizionandoli vicini tra loro, e farli soffriggere a fuoco abbastanza vivace.


Appena si sono coloriti sotto, abbassare la fiamma, aggiungere acqua calda e salsa di soia, coprendo i ravioli per meno di metà.


A questo punto si chiude la padella con il coperchio e si lasciano cuocere finchè l'acqua sarà evaporata.


lunedì 19 aprile 2010

Torta al limone



Prima di tutto vorrei ringraziare Sabrine per la sua adorabile raccolta: bellissima la descrizione dei suoi ricordi del mitico manuale .



Non potevo assolutamente non partecipare, primo per il graditissimo invito di Sabrine, secondo perché ho sempre adorato Nonna Papera! Si era capito eh?!

Il fatto e’ che non mi piacevano solamente lei, la sua fattoria, il suo davanzale con le torte appena sfornate – mi sembrava di sentirne il profumo! – il pigro assistente golosone Ciccio che non riusciva a resistere alla tentazione di mangiarsele…

Quando uscì la prima edizione italiana, ero un essere pensante e in grado di leggere: a chi mi chiedeva cosa volessi fare da grande, rispondevo che avrei voluto avere una grande fattoria…con il suo carisma la vecchietta mi aveva conquistata!
Poi, per fortuna - o per sfortuna?! - ho deciso di fare altro, ma l’idea di coltivare almeno un orticello non l’ho mica accantonata per sempre…anzi, ora che sono diventata nonna davvero, che sto per trasferirmi in una casa a piano terra con giardino, che avrò un davanzale della cucina perfetto per metterci le torte a raffreddare – mi manca solo Ciccio, ma credo di poter avere un sosia perfetto – posso entrare completamente nel personaggio ;-)

Intanto inizio con una sua ricetta (in corsivo trovate i miei appunti).

Torta al limone (dal Manuale di  Nonna Papera)



ricetta tipicamente inglese, dice la nonna…

Che cosa occorre:

per la pasta:

250 gr di farina, 25 gr di burro, un pizzico di sale.

Mi sembravano dosi improbabilissime, quindi ho fatto una ricerca in rete e ho scoperto che per la "lemon meringue pie" si usa una specie di pasta brisée che chiamano Pie crust, ricetta molto simile a quella di Nonna papera, per cui ipotizzo che ci sia un errore di stampa e che i 25 grammi di burro dovessero in realtà essere 250!


Questa e’ la ricetta che ho utilizzato:

280 gr farina, 20 gr di zucchero, 1 cucchiaino di sale, 260 gr di burro, 4 cucchiai di acqua fredda, 2 cucchiaini di aceto di mele.

Per la crema:

3 limoni biologici, 180 gr di zucchero, 3 dl di acqua (la nonnetta mi perdonera' ma ho usato latte), 60 gr di farina, 3 tuorli.

Per la meringa:

2 albumi (li ho usati tutti e 3, così non mi avanzava nulla), 40 gr di zucchero a velo, ciliegine candite (non le avevo, ho decorato con scorza di limone).

Come si procede:

1° tempo: impastate insieme nel solito modo gli ingredienti indicati per la pasta, e stendete col mattarello all’altezza di mezzo centimetro (anche un pochino più sottile).
Mettete la pasta in una tortiera imburrata, coprendola con una carta oleata e mettendoci sopra dei fagioli secchi, cuocetela in forno a 190 gradi per 10 minuti e a 160 per altri 20 (i fagioli sono indispensabili perchè con questo impasto i bordi tendono a ripiegarsi su se stessi).


2° tempo: grattugiate la scorza dei limoni e mettetela nell’acqua (latte) bollente. Mettete il succo dei limoni in una tazza e aggiungete la farina, poi l’acqua (latte) calda con dentro la scorza. Fate bollire per 5 minuti mescolando con cura. Togliete dal fuoco e unite lo zucchero e i tuorli (a dire la verita' ho sbattuto i tuorli prima, con lo zucchero, poi ho aggiunto il succo di limone, la farina e infine il latte bollente e ho lasciato sul fuoco mescolando continuamente, per 1 minuto da quando inizia a bollire).
Versare la crema nell’involucro di pasta già cotta, ancora calda.

3° tempo: Battete a neve gli albumi, incorporate lo zucchero e depositate il tutto sulla torta (facendo attenzione a sgillare bene i bordi con la meringa), che rimetterete in forno caldo finché la meringa diventa dorata.

Guarnire con le ciliegine candite (o con scorza di limone ottenuta con un rigalimoni).


Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Sabrine.

martedì 13 aprile 2010

Quasi come in pizzeria!


Quasi, perchè la fase piu' critica è  la cottura, a meno che non si abbia a disposizione un forno a legna, o non si smonti la pietra refrattaria del fornetto gennaro - come ho fatto io - e la si metta nel forno normale di casa (tra l'altro e' utilissima anche per cuocere bene il pane).
Se ne volete sapere di piu' sugli usi della refrattaria in forno, qui se ne è parlato tantissimo.
La scomodità di usare il forno di casa è  il fatto di dover cuocere una pizza alla volta: se a tavola ci sono due o tre persone va bene - ogni volta che e' pronta una pizza la si divide in tranci e ognuno mangia senza attendere -  con più commensali diventa un pò più complicato....
La ricetta naturalmente è quella di Adriano, chi si interessa di cucina sul web di sicuro gia' lo conosce: per i lievitati (e non solo) è un vero genio!

La riporto qui solo per comodità:

Pizza al piatto di Adriano (con poolish)


Ingredienti per circa 6/7 pizze:

500 grammi di farina Manitoba (quella del supermercato va bene)

270 grammi di farina 0
80 grammi di semola di grano duro
3 grammi di lievito di birra fresco (quello in cubetti, per intenderci)
malto d'orzo 1 cucchiaino (potete anche ometterlo, io lo trovo nei negozi Naturasì, ha la consistenza del miele)
25 grammi di sale
30 grammi di olio di oliva extravergine
500 grammi di acqua

Se la volete preparare per il sabato sera, come faccio io di solito, dovrete iniziare il venerdi' sera (ad esempio alle 21.00) con la preparazione del poolish: unire i 500 grammi di farina manitoba con l'acqua, il lievito di birra e il malto: otterrete un impasto molto morbido, quasi cremoso.
Il poolish deve maturare per circa 12 ore, in pratica tutta la notte (in inverno lo lascio a temperatura ambiente, in estate dimimuisco ulteriormente la quantita' di lievito e, dopo un'oretta a temperatura ambiente, metto il contenitore in frigo nella parte meno fredda).
La mattina successiva (alle 9.00) si riprende il poolish, che sara' fermentato e pieno di bolle, e si impasta unendo il resto delle farine (setacciate) un pò alla volta, e infine il sale e l'olio.
Si lascia riposare per una mezz'ora, poi si divide in panetti - 200/250 grammi - che si infarinano bene, si mettono in un contenitore ermetico (io ne ho uno grande che uso per questo) e poi in frigorifero,  fino a due ore prima di stenderli (circa fino alle 18.00). 
A questo punto i panetti vanno tolti dal frigo e lasciati a temperatura ambiente per due ore (se volete avere pronta la prima pizza per le 20,30 circa).
Intanto potete preparare il condimento, dal momento che e' meglio lasciare scolare la mozzarella che userete, in modo che rilasci meno acqua in cottura (per la pizza delle foto avevo usato una mozzarella di bufala, a volte uso fiordilatte: in tutti e due i casi lascio scolare la mozzarella per almeno due ore, anche mezza giornata).
Poi potete accendere il forno, alla massima temperatura (va acceso almeno un'ora prima di infornare le pizze) posizionando la refrattaria vicino al grill superiore: quando il forno ha raggiunto la temperatura si accende il grill.
Ora si possono stendere le pizze, su un piano infarinato - a mano mi raccomando, niente mattarello - partendo dal centro del panetto cercando di non schiacciare il bordo e allargando con le dita il panetto...come fanno i pizzaioli, facile no? O_o
Condire la pizza e infornare per non piu' di 3 minuti, con un occhio al forno però, io ne ho bruciate parecchie...Ah! Per esperienza personale: io aggiungo la mozzarella all'ultimo minuto di cottura, quando la mettevo prima il mio forno la bruciacchiava troppo.
Mi rendo conto che farla e' molto piu' semplice che leggere la ricetta...ancora piu' semplice sarebbe andare direttamente in pizzeria :-D ma volete mettere la soddisfazione?!
A proposito di cose che richiedono tempo, pazienza e dedizione, prima o poi vi parlero' del mio lievito naturale :-)


venerdì 9 aprile 2010

Beautiful Blogger Award

Grazie Etta!!! che emozione: ho ricevuto un award...che non so bene cosa sia, il nome mi ricorda qualcosa :-)
La mia generosissima sorellina ha voluto farmi questa bellissima sorpresa...


Questo e' il suo chic-osissimo blog, che sta riscuotendo il successo che merita!

Dunque vediamo se ho capito come funziona: devo raccontare 7 cose di me e assegnare un BB Award ad altri 7 blog...sembra facile - ma non lo e' per niente! - ...che ho una meravigliosa famiglia l'ha gia' detto mia sorella, quindi non si conta :-))

1- Sono schiva, razionale e molto testarda
- uhmmmm...messa cosi' non mi sto tanto simpatica -
2- Amo la natura, la terra, l'odore dell'erba, gli animali, la pioggia e il sole, le notti di luna piena, il canto dei grilli e dei merli, le rane innamorate, le lucciole...e quando mi capitano incontri come questo

mi sento in pace con il mondo!

3- in un'altra vita devo aver avuto una love-story con quest' uomo:


4- Leggo e ho sempre letto tantissimo: quando non ho almeno 3 libri in attesa
sul comodino, vuol dire che non sto bene!

5- La mia mente aspira a diventare vegetariana,
ma la mia pancia e' ancora lontana dalla meta...

6- Adoro la bossa-nova!

7- Per lavoro mi sforzo di essere un tecnico, in realta' mi sento Nonna Papera inside!
...ora che sono davvero diventata nonna, ancora di piu' :-)

And the award goes to:

@ Azabel di kitchenbloodykitchen.com , vegana tollerante, aspirerei a diventare come lei :-)
@ Marjlet di sognidizucchero.blogspot.com, arte pura!
@ Serena di polpettaperfetta.blogspot.com  leggerla e' sempre un piacere!
@ Cinzia di  dallemiemanine.blogspot.com  bravissima, simpatica e da una citta' che adoro!
@ Zuppa di nonsparatealcuoco.blogspot.com cosi' impara a postare piu' spesso :-)
@ Staximo di lospaziodistaximo.blogspot.com uno dei primi blog che ho seguito - mitico crumble alle mele!
@ Callista e Mafalda di diariodellederelitte.blogspot.com che non e' di cucina ma mi fa sganasciare!

Oddio, ora li dovrei avvisare...O_o  grazie a tutti!





venerdì 2 aprile 2010

Una torta di tradizione, per augurarvi buona Pasqua!



E' una torta di famiglia, che proviene dal quaderno di ricette della mia dolcissima nonna paterna, emiliana.
La ricetta e' stata scritta nei suoi primi anni di matrimonio, presumibilmente tra il 1911 e il 1915.
A lei ero legatissima, tanto da condizionare la vita dei miei genitori, "costringendoli" a cambiare casa per avvicinarci a lei, visto che non volevo mai "schiodarmi" da casa sua e ogni sera, per riportarmi a casa, erano pianti interminabili...
Il fatto e' che lei era speciale! 
Nonostante io avessi appena otto anni quando se ne ando', ho di lei tantissimi ricordi, nitidi e struggenti.
E' soprattutto in cucina che la ricordo, perche' era una cuoca sopraffina - del resto era figlia di un oste - e cucinava con amore.
Quando, nei giorni di festa, preparava una crostata, ne faceva sempre due in piu'-  piccolissime ma perfette, con tutte le striscioline di pasta al loro posto - che regalava a me e a mia cugina - "per giocarci con le bambole"- diceva!
Oppure ricordo la sfoglia tirata sottile e perfettamente tonda - sembrava un sole - che ogni domenica mattina riposava sul tuler, il tagliere, aspettando che le sue mani abili la trasformassero: le bastavano un coltello affilato e un rapidissimo movimento di polso per trasformare la sfoglia arrotolata in tagliolini o quadrucci perfettamente uguali...mi incantavo a guardarla!

Ma veniamo alla ricetta: e' una torta di riso, contenuta in un guscio di pasta frolla.
Esistono tantissime ricette di torte di riso, con frolla o senza (come la torta degli addobbi bolognese), con amaretti o senza, con aggiunta di ricotta...credo che in tutto il nord Italia e anche in Toscana, ogni famiglia abbia la propria versione.

Questa e' la versione di mia nonna:

Torta di riso



una libbra di riso, 6 oncie di mandorle dolci, 2 oncie delle amare, 10 uova coi chiari si fa la fiocca, un mezzo limone raso, 10 oncie di zucchero, 3 bicchierini di rinfresco. pasta condita.

Dopo varie ricerche, e parlando con mio padre e con mia zia, sono riuscita a "tradurre" in questo modo:

una libbra modenese = 340 gr
un'oncia modenese  = 28,33 gr
si fa la fiocca = si montano a neve
rinfresco = liquore Sassolino
Pasta condita = pasta frolla

Considerando che la famiglia di mia nonna era composta da i miei nonni e i loro 13 figli (!) e anche dai figli dei figli piu' grandi, ho dimezzato le dosi ;-)

Ingredienti:

per una tortiera di diametro cm. 26


170 gr di riso originario o roma

250 gr di acqua leggermente salata

mezzo litro di latte intero

un pezzetto di scorza di limone bio

110 gr di mandorle (non avendo le mandorle amare, le metto tutte dolci)

5 uova

la buccia grattugiata di un limone bio

150 gr di zucchero - ho arrotondato, se vi piace piu' dolce direi che fino a 180 grammi ci puo' stare ;-)

1 bicchierino di liquore Sassolino

pasta frolla per foderare la teglia e per i bordi

Preparazione:

Per prima cosa si prepara la pasta frolla, nel modo che piu' vi aggrada, io uso questa ricetta che per me e' il massimo ;-)

Una volta pronta, va messa in frigo per almeno mezz'oretta.

Intanto si prepara il ripieno:

Si cuoce il riso in 250 gr di acqua con un pizzico di sale, aggiungendo, quando questa e' evaporata, mezzo litro di latte bollente e un poco di scorza di limone intera (che va tolta a fine cottura), e lasciando cuocere ancora a fuoco basso, fino a che il riso sia diventato morbido, quasi sfatto, e il latte cremoso.

Nel frattempo tostare le mandorle e tritarle finemente.
A cottura del riso ultimata, si versa in una terrina e, quando e' ancora caldo, si aggiungono lo zucchero e le mandorle.
A riso freddo (temperatura ambiente), si aggiungono al composto di riso i tuorli leggermente battuti, il liquore e per ultimi gli albumi a neve, con molta delicatezza, per non smontarli troppo.

Si stende la pastafrolla ad uno spessore di poco meno di mezzo cm sulla base di una tortiera di diametro cm 26, formando anche un bordo, che dovra' contenere il ripieno.
Versare il ripieno all'interno della base di frolla, spolverizzare con zucchero semolato e cuocere in forno caldo a 180° per circa  40 minuti.
Quando e' fredda si cosparge con zucchero a velo.